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Qual è la ricetta della felicità?

Da sempre l’uomo è alla ricerca della felicità. Ma qual è la ricetta della felicità? E che cosa significa davvero essere felici? Quali legami può avere con la nostra salute? 

La felicità – che lo crediate o no – è un’abilità appresa. Non è qualcosa di immediatamente innato alla nascita. I bambini imparano a sorridere attraverso l’esperienza e lo fanno prima ancora di sapere cos’è o cosa rappresenta. Eppure, non sembra che lo coltiviamo con questo in mente. Perché essere felici non è qualcosa che si insegna comunemente, anche se la maggior parte di noi certamente ci prova.

“La tua vita in questo momento è il risultato dei tuoi pensieri dominanti e delle tue azioni quotidiane”.
Robin Sharma, autore di The Leader Who Had No Title

 

Essere felici è un atteggiamento mentale

Essere felici è un atteggiamento mentale. Non è una destinazione o una ricompensa. Non c’è un traguardo che si attraversa per scoprirlo o raggiungerlo. È una lente, è il modo in cui percepiamo il nostro universo quotidiano. La nostra felicità inizia da noi e insegnare a noi stessi a vederla è la parte più difficile. 
La felicità è, quindi, una prospettiva che ha il potere di plasmare i ricordi, creare sorrisi e generare la scoperta di sé. E quale può essere il modo migliore per farlo? Circondarsi di persone positive e diffondere energie positive.

Il benessere mentale non ha prezzo

Il 10 ottobre di ogni anno viene celebrata la “Giornata Mondiale della Salute Mentale”.  Un’occasione per parlare di salute mentale in generale, di come dobbiamo prendercene cura e di quanto sia importante parlarne e farsi aiutare se si è in difficoltà.

Dall’inizio della pandemia, alcuni ricercatori della Mental Health Foundation hanno seguito il suo impatto sulla salute mentale delle persone.
La loro ricerca ha dimostrato che alcune delle persone che stanno lottando di più sono quelle che stavano già affrontando sfide considerevoli. Persone con condizioni di salute a lungo termine, o che affrontano la discriminazione, o che fanno i genitori da soli.

Ecco perché proprio l’associazione ha lanciato un programma di risposta Covid, per lavorare con i partner, al fine di aiutare  alcune delle persone che sono state colpite più duramente.

MentalHappy

Ed è proprio sulla scia di questa e altre iniziative che è stata ideata un’applicazione chiamata MentalHappy, con l’obiettivo di rendere la cura della salute mentale accessibile, conveniente e senza stigma

Sono stata su entrambi i lati dello spettro in cui posso permettermi i 175 dollari l’ora per la terapia, e in cui non potevo permettermela“, ha detto il fondatore e CEO Tamar Blue. “Abbiamo tutti bisogno di aiuto per navigare negli eventi della vita che attraversiamo, ma come possiamo farlo con un esperto, senza pagare una fortuna, essere accessibili e farlo collettivamente con altre persone in modo positivo? “.

L’approccio di MentalHappy per risolvere questo problema è quello di sviluppare gruppi di supporto tra pari a basso costo sulla sua app, con professionisti qualificati che facilitano ogni gruppo. Questi gruppi partono da 10 dollari al mese e spaziano su argomenti come la salute mentale nera, la vita dopo il divorzio e la gestione dell’ansia.


MentalHappy opera anche con una forte attenzione alla diversità, lavorando per sviluppare gruppi di sostegno per persone di varie identità.

NATURALBOOM: la felicità fa bene

Anche NATURALBOOM, da sempre, vuole essere un supporto per la nostra salute mentale e fisica. Ma non solo, infatti sono ormai anni che ha appoggiato il progetto dell’amico Vanni Oddera, considerandolo parte della mission di questa realtà: portare benessere e felicità.

Insieme al campione di motocross freestyle e alla sua passione, NATURALBOOM ha portato la mototerapia all’intento di tutti gli ospedali di Italia, tra lo scetticismo generale e l’incertezza.

Uno di questi ospedali decide di iniziare uno studio scientifico sul beneficio della mototerapia in reparto con appuntamenti a cadenza quindicinale. 

I risultati sono incredibili e vengono pubblicati su “European Journal of Integrative Medicine”: questo spinge un ospedale londinese ad invitare Vanni Oddera per provare i benefici della  mototerapia anche nel loro reparto oncologico

La Mototerapia come strada per la felicità

Oggi tanti ospedali hanno adottato la mototerapia in reparto come appuntamento fisso (ospedale Gaslini di Genova, Regina Margherita di Torino, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Istituto tumori di Milano solo per citarne alcuni) e i ragazzi con il passare del tempo aspettano le visite con entusiasmo sempre crescente.

Insieme a Vanni e ad altri amici dal cuore grande, sono stati tanti i sorrisi regalati, le lacrime scese e le belle persone incontrate fino ad oggi, ma ancora tanto ci riservano gli sguardi e gli abbracci che riceveremo nel corso di questo emozionante progetto. 

Quindi, qual è la ricetta della felicità?

Per noi la vera ricetta della felicità è questa: sorrisi rubarti, dolci sguardi, lacrime di gioia e un po’ di NaturaBoom, che non guasta mai.

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