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Com'è cambiato lo yoga? Intervista a Ilaria Tarallo e Anna Del Biondi

Com'è cambiato lo yoga oggi e quali sono i consigli per chi vuole approcciarsi la prima volta a questa disciplina? Ne abbiamo parlato con Anna del Biondi e Ilaria Tarallo!

Lo yoga è una disciplina oramai divenuta popolare anche in Occidente, ma troppo spesso, soprattutto da neofiti e inesperti, viene banalizzata e ridotta a una serie di pose e movimenti corporei connessi a flessibilità e mobilità. In realtà questa pratica è molto di più e unisce il corpo, la mente e lo spirito: una sorta di viaggio di allineamento fra se stessi e il mondo che ci circonda, attraverso il movimento, la respirazione e la consapevolezza.

Se anche tu hai spesso pensato di iniziare, ma non hai mai trovato gli stimoli giusti, forse è perché sei sempre incappato nelle solite guide noiose e banali. Beh, ci abbiamo pensato noi con questa stimolante chiacchierata in compagnia di Anna del Biondi e Ilaria Tarallo, insegnanti di yoga e ovviamente grandi appassionate di benessere, salute... e di NaturalBoom!

Yoga per principianti: i consigli di Anna e Ilaria

Grazie per essere qui. Intanto, se via, presentatevi brevemente e raccontateci la come siete entrate in contatto con NaturalBoom!

Ilaria: «Ciao sono Ilaria, ho 33 anni, vivo a Milano e sono un'insegnante di yoga, ma anche istruttrice di pilates e allenamento funzionale. Pratico yoga da 9 anni e lo insegno da 5 anni e mezzo. Ovviamente non è solo un lavoro, ma la pratica è anche una parte fondamentale della mia vita.

Ho conosciuto NaturalBoom su Instagram, lo vidi nelle stories di una mia amica e collega, Carolina Benzi. Mi incuriosì fin da subito, così entrai in contatto con il brand e mi interessai per saperne di più. Oggi posso dire che NaturalBoom rappresenta un importante supporto per la mia attività di tutti i giorni».

Ilaria Tarallo

Anna: «Io sono Anna Del Biondi, un'insegnate di yoga e dottoressa in psicologia. Amo profondamente quello che faccio, insegno da 3 anni yoga trasformativo, uno stile di yoga innovativo che promuovere il benessere a 360 gradi. Grazie anche ai miei studi da psicologa credo fortemente nella connessione tra mente e corpo, attraverso il mio lavoro cerco con amore e dedizione di guidare e accompagnare le mie allieve nel loro percorso di crescita personale e scoperta interiore.

Ho conosciuto NaturalBoom grazie a Camilla Cassandro, durante un piccolo workshop presso la struttura Ca del Moro vicino a Verona. Era previsto un brunch a metà giornata e Camilla al posto delle solite tisane, mi propose NaturalBoom... ed è così che la conobbi! La bevanda si è abbinata benissimo con un brunch equilibrato, dopo le attività della mattina e per idratarsi dopo le lunghe camminate all'interno delle vigne».

Anna Yoga

Ora siamo molto curiosi! Che cosa vi ha conquistato di più di NaturalBoom?

Ilaria: «Mi piace il fatto che sia inseribile in una qualsiasi routine di wellness. non è il classico energy drink o reintegro, ma un momento più olistico, di benessere a 360°, un mental drink, ma senza zuccheri e solo con ingredienti naturali».

Anna: «Assolutamente d’accordo con Ilaria! Anche io temevo il solito drink con chissà cosa dentro, diciamo pure che ero partita con le mani avanti! Quando invece ho visto i valori nutrizionali ho pensato... assurdo! E poi lo vedi anche a livello ottico che NaturalBoom è diversa dalle solite bevande, basta guardare il fondo, dove si depositano gli estratti naturali e i sedimenti. Ah, e mi piace tantissimo anche che puoi berla sia prima che dopo una pratica, ma soprattutto sia calda che fredda».

Fantastico! Ora veniamo al succo della nostra chiacchierata. In base alla vostra esperienza, come vi sembra il mondo dello yoga oggi e che cosa è cambiato nell'approccio di chi vuole iniziare?

Ilaria: «Sicuramente la pandemia ha dato una svolta, un’accelerata in un certo senso. Io insegno yoga da 5 anni e mezzo, pre-covid per ogni classe era facile trovare persone che mai l’avevano praticato, oggi tutti sanno di che cosa si tratta. Si è diffuso di più il verbo: e poi, si sono sfatati un po’ i falsi miti, come ad esempio non posso praticare perché non sono flessibile, e così via.

Quello che noto è che c'è più una resistenza dal punto di vista mentale: non sono capace a meditare, oppure è una cosa da asceti o frichettoni, non fa per me.

Anna: «Sono d’accordo. A me ultimamente arrivano anche molti più uomini, credo sia una cosa positiva perché testimonia che è stato un po' sdoganata la banalizzazione che yoga è sinonimo di flessibilità.

Credo che ci sia più un bisogno a livello mentale che oggi spinge le persone a iniziare yoga. Mindfulness, meditazione, respirazione, consapevolezza, ascolto: sono queste le cose che attirano di più. Molti mi chiedono lezioni solo sulla meditazione».

Anna yoga

È molto interessante, soprattutto prendere coscienza che finalmente anche in Occidente lo yoga stia prendendo piede, ma nel rispetto della sua vera natura, che non è solo diventare più snodati e saper fare il saluto al sole.

Anna: «La mia soddisfazione è questa: vedere che si è aperto questo canale e che lo yoga sta diventando un aspetto soprattutto mentale, che entra nelle vite di tutti. La performance fisica è una conseguenza se si lavora molto sulla capacità mentale».

Ilaria: «Assolutamente. Alla fine è poi la parte mentale ciò che diventa lo yoga nella vita: un momento di ascolto e introspezione».

A proposito di aspetto mentale, come voi ben sapete NaturalBoom aumenta le capacità cognitive e la concentrazione in chi la beve: a tal proposito, quanto è importante per voi, nello yoga come anche nella vita, la cura del benessere della propria mente?

Ilaria: «Io vedo su di me e sui miei allievi: quel tappetino rappresenta l’allenamento a scontrarci con determinati limiti anche fuori da quei due metri quadrati. Ci sono degli allievi con cui riesco a sviscerare meglio come stanno, come va la loro vita, e tutti (dall’imprenditore, all'universitario, dalla manager a chi è pensione) dicono che quello è il loro momento di pace. Certo, ci sarà sempre il principiante che arriva da me perché vuole fare il ponte completo, ma alla fine la risposta più frequente è invece di persone che vogliono stare meglio, e non solo a livello fisico, ma soprattutto mentale ed emotivo». 

Anna: «Ha già risposto esaustivamente Ilaria, per cui vi racconto un aneddoto: durante le pratiche, mi diverte vedere chi si distrae durante l’allenamento, allora lì fermo la classe (che è un ambiente intimo con poche persone). Ci si ferma un attimo, facciamo un respiro e ritorniamo lì, dove eravamo. E allora capisci che basta essere consapevoli, che certo può succedere che ci si distrae, ma che si può lavorare per ritornare a quel momento in cui si stava prima.

Ecco che allora spiego agli allievi la parte cognitiva dello yoga. Io cerco di insegnare che si può trovare uno spazio dove fermarsi, anche nella via, oppure focalizzarsi su un solo pensiero, a stare nel presente. Bloccare quel flusso continuo di pensieri che causa danni e ansie e stare nel qui e ora».

Ilaria Tarallo

Questo è bellissimo. È come fornire uno strumento per gestire la propria vita di tutti i giorni.

Ilaria: «Noi diamo delle àncore, un momento di sicurezza fra un'onda e l'altra. Lo strumento deve essere la capacità di ancorarsi». 

È stata davvero una chiacchierata stimolante e ricca di spunti. In conclusione, quali sono i consigli che dareste a un neofita per iniziare a praticare yoga?

Ilaria: «Affidarsi. Non siamo tutte per tutti. Lo yoga è uno ma ci sono tanti modi e ogni insegnante mette un po’ di sé, è molto importante trovare una persona a cui affidarsi, trovare una connessione, abbandonare le resistenze e mettersi a nudo».

Anna: «Per me la chiave è abbandonare l’atteggiamento giudicante verso se stessi. Molti arrivano con una bolla di insicurezze, anche nei piccoli gruppi, c’è sempre una sorta di resistenza, un atteggiamento di rigidità.

E poi trovare il momento giusto. La lezione di yoga è spesso incastrata tra i vari impegni, mentre io consiglio sempre di mettersela a inizio o fine giornata, come appuntamento fisso, anche per avere un po' di tempo e non dover immediatamente rientrare nella routine nevrotica.

Infine, consiglio di venire da soli: come diceva Ilaria, mettersi a nudo e iniziare il percorso in maniera individuale ti fa vedere per quello che sei e ti permette di iniziare un fantastico percorso individuale».

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